CONVERSAZIONE CON PIERO D'ARGENTO. Intervista su riforma TS e esperienze di sussidiarietà in Puglia
“Ci sarebbe tantissimo da fare” afferma in questa conversazione appassionata Piero D’Argento, che ha contribuito negli anni in maniera determinante alle politiche sociali pugliesi, membro del Consiglio nazionale del TS in rappresentanza della Regione Puglia e membro del Comitato etico di Banca Etica: “Il Terzo Settore deve avere la forza di indicare un nuovo modello di sviluppo anche nella nostra regione, individuando insieme alle istituzioni una linea strategica”, prosegue D’Argento. Sarà un impegno non solo politico ma anche culturale, un cambio di passo necessario per usare al meglio le risorse della UE nei prossimi anni.
E attraverso le nuove forme di partecipazione che si realizzano nel TS è importante sottolineare che si stanno realizzando nuove modalità di stare insieme. Anche per spiegare ai più piccoli cosa serve il “Terzo Settore”, D’Argento suggerisce di farlo così: “Crescendo pensa che potresti fare qualcosa per il tuo paese, migliorando la condizione di vita di chi abita nel tuo luogo”.
Anche per il nostro territorio il 2021 sarà l’anno della verità, quello della trasmigrazione degli enti del terzo settore nel registro unico nazionale che con una metafora secondo il nostro interlocutore potrebbe immaginarsi come “una casa unica per tutte le organizzazioni, prima divisi per piani, ed ora tutti pronti a trasferirsi in un’unica abitazione”. Sarà una casa (madre) molto grande, capace di contenere i mille esempi di economia civile e solidale, che in questi anni già non facili presentavano però dati anticiclici, con fatturati e occupazione in crescita. È questo un settore secondo D’Argento studiato infine anche dalla Banca d’Italia: perché il capitale sociale da esso prodotto, il maggiore senso di appartenenza, il rafforzamento del valore della memoria come patrimonio collettivo, fanno crescere l’economia di un luogo, producono ricchezza per la comunità. “Dovrebbe essere allora un obiettivo strategico per il futuro della nostra regione occuparsene in una maniera molto più convinta”.
E attraverso le nuove forme di partecipazione che si realizzano nel TS è importante sottolineare che si stanno realizzando nuove modalità di stare insieme. Anche per spiegare ai più piccoli cosa serve il “Terzo Settore”, D’Argento suggerisce di farlo così: “Crescendo pensa che potresti fare qualcosa per il tuo paese, migliorando la condizione di vita di chi abita nel tuo luogo”.
Anche per il nostro territorio il 2021 sarà l’anno della verità, quello della trasmigrazione degli enti del terzo settore nel registro unico nazionale che con una metafora secondo il nostro interlocutore potrebbe immaginarsi come “una casa unica per tutte le organizzazioni, prima divisi per piani, ed ora tutti pronti a trasferirsi in un’unica abitazione”. Sarà una casa (madre) molto grande, capace di contenere i mille esempi di economia civile e solidale, che in questi anni già non facili presentavano però dati anticiclici, con fatturati e occupazione in crescita. È questo un settore secondo D’Argento studiato infine anche dalla Banca d’Italia: perché il capitale sociale da esso prodotto, il maggiore senso di appartenenza, il rafforzamento del valore della memoria come patrimonio collettivo, fanno crescere l’economia di un luogo, producono ricchezza per la comunità. “Dovrebbe essere allora un obiettivo strategico per il futuro della nostra regione occuparsene in una maniera molto più convinta”.