Interviste sul ruolo e la riforma del Terzo Settore in Puglia
Come il Terzo Settore pugliese pensa di affrontare il problema dell'applicazione della riforma in regione? La legge quadro per il volontariato 266/91 è stata abrogata dalla riforma, come la 383/00 sulle Aps, ma nella quai totalità delle regioni (meno la Toscana) continuano ad essere vigenti leggi regionali che non hanno più un riferimento normativo statale.
a riforma estende le esenzioni fiscali a tutti gli Ets, ma le regioni per le proprie tasse (Irap) non si sono adeguate.
In che misura la riforma favorisce la sussidiarietà e la partecipazione? Queste sono le domande che nell'ambito del progetto "Terzo Settore, università, istituzioni in rete, per un diverso sviluppo sociali" LabTS ha posto ai rappresentanti regionali del Terzo Settore pugliese, insieme a una batteria di domande sulla riforma, sulla risposta delle associazioni e del Paese al Covid19, sui fondi europei in arrivo per rilanciare e cambiare l'Europa e l'Italia e per far crescere il mondo del volontariato, dell'attivismo civico e dell'imprenditoria sociale.
Ecco i loro nomi (cliccando sui nomi degli intervistati sarà possibile accedere all'intervista integrale):
Guido Memo (Pres. Ass. LabTS), Pasquale Bonasora (Labsus Puglia), Angela Calluso (Cama-Lila, Bari), Davide Giove (Portavoce Forum Terzo Settore Puglia), Alessandro Marescotti (Peacelink, Taranto), Gianfranco Visicchio (Presidente Consorzio regionale Meridia), Pasquale Ferrante (Direttore LegaCoop, Bari), Francesco Riondino (Presidente CSVNet Puglia), Vito Intino (Coordinamento Forum Terzo Settore Puglia), Piero D'Argento (rappresentante della Regione Puglia nel Consiglio nazionale del TS), Virginia Meo (Esperta di progettazione sociale ed economia solidale), Anna Maria Candela (Dirigente della Regione Puglia).