Guido Memo, direttore di Non per profitto. Nato a Milano nel 1949, è attivo nel movimento studentesco milanese dal 1967 al '71, nel 1972 si iscrive al Pci, divenendo prima segretario di una sezione territoriale, poi dal 1976 prima membro e poi responsabile della Commissione provinciale e poi di quella lombarda del Pci che si occupa della formazione politica. Compiti ai quali rimarrà sino a metà degli anni '80, facendo parte del gruppo che a livello nazionale si occupa delle attività di formazione politica di base e delle scuole di partito, collocate in diverse regioni (Frattocchie presso Roma, Albinea in Emilia, Cascina in Toscana, Faggeto Lario in Lombardia, Torre a Mare presso Bari). Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, chiusesi le attività di formazione politica con la crisi dei partiti e delle loro attività di formazione, studia la formazione politica e sindacale in Italia e in Europa, collaborando con il Crs, il Centro per la riforma dello stato presieduto da P. Ingrao e diretto.da G. Cotturri. A partire dallo studio della formazione all'impegno politico e sociale diviene promotore della formazione alla partecipazione democratica in Italia. In questa veste nell'ambito del Cesiav, il Centro studi e iniziative per l'associazionismo e il volontariato costituito nel 1996 da Anpas-Arci-Auser nazionali, che promuove e dirige dalla fondazione, svolge un'azione decisiva per l'istituzione dei Csv (i Centri servizi al volontariato) in tutte le regioni italiane. Da allora si occupa della promozione della cittadinanza attiva e, più recentemente dell'economia solidale, a livello nazionale. E' attivo per la prima volta in Puglia nel 1996 quando si interessa della nascita dei Csv in regione. Da allora frequenta spesso la Puglia e il Mezzogiorno, occupandosi di formazione di quadri del TS, di costruzione di processi di crescita democratica, di economia solidale. Ci racconta nell'intervista un pò di sé e dei passaggi nazionali che portano all'emergere del Terzo settore.
Intervista realizzata e montata a cura di Giovanna Magistro.